"Liberi tutti! " è un romanzo cyberpunk che immagina un futuro in cui i morti non tacciono, ma tornano nel cloud per combattere tiranni. Rudy Rucker mescola ironia e ribellione con riflessioni sulla coscienza, offrendo un racconto brillante e provocatorio.
In un futuro prossimo (post-2024) in cui il mondo è controllato da una distopia tecnocratica e politica. Gli USA sono caduti in una dittatura tecnologica dopo l’assassinio di una presidente progressista da parte di una fazione reazionaria.
L’elemento centrale è una tecnologia chiamata "lifebox", che consente di trasferire la mente umana in una simulazione digitale dopo la morte, creando così dei "fantasmi succosi" (juicy ghosts è il titolo originale) — coscienze vivide e ancora attive nel cloud, capaci di interagire con il mondo.
Il protagonista, Jude, è un attivista politico che muore ma continua a esistere appunto come un juicy ghost. Con l’aiuto di altri fantasmi digitali e hacker vivi, cerca di vendicarsi dell’oligarchia che ha ucciso la presidente progressista e ha instaurato un regime totalitario.
Il gruppo mette in atto un piano per assassinare il dittatore (una figura caricaturale ispirata al presidente Trump) e liberare le coscienze digitali dalla prigione corporativa in cui sono tenute. Il racconto è una miscela di cyberazione, ironia, spiritualità digitale e critica politica feroce.
Rucker adotta un tono satirico e psichedelico, con dialoghi vivaci, idee al limite del delirio creativo, e un ritmo serrato. Talvolta non si comprende la situazione, né chi sta facendo cosa. L’autore non spiega quasi nulla e dà tutto per scontato. È un’opera breve ma molto pesante per il lettore, non sempre riesce a tenere accesa la luce dell’interesse. Confesso non mi è piaciuto affatto.
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