Il libro che ha reso celebre Andy Weir, The martian – Il sopravvissuto è stato per me una lettura fortunatissima, ho deciso allora di approfondire la conoscenza dell’autore e davvero anche questo romanzo non mi ha deluso.
“Project Hail Mary” di Andy Weir è un romanzo di fantascienza che segue le vicende di Ryland Grace, un astronauta che si risveglia su una navicella spaziale senza ricordare chi sia o come sia arrivato lì. Scopre di essere l’unico sopravvissuto di una missione disperata per salvare l’umanità da un misterioso organismo che sta consumando l’energia del sole, minacciando di portare la Terra verso una nuova era glaciale.
Mentre cerca di recuperare la memoria, Ryland si rende conto di essere a diversi anni luce dalla Terra e di avere pochissimo tempo per completare la sua missione. Durante il suo viaggio, incontra un alleato inaspettato, un alieno chiamato “Rocky”, dall’apparenza orrida, un ragno con cinque zampe, senza una testa, senza occhi, il sangue è mercurio, respira un’atmosfera di ammoniaca, e ha una temperatura altissima, con questo essere deve collaborare per risolvere il problema e salvare entrambi i loro mondi.
La collaborazione si rivela molto efficace, Rocky è uno straordinario ingegnere, mentre il protagonista ha molte più conoscenze scientifiche. La collaborazione consente ad entrambi di trovare soluzione al problema dell’organismo che sta assorbendo l’energia del sole e di molte altre stelle, fra le quali la stella di Rocky.
Weir è uno di quegli scrittori capaci di catturarti, non smetteresti mai di leggere, e anche se Project Hail Mary è un bel tomo di oltre 600 pagine non l’ho trovato mai faticoso o superfluo; un continuo susseguirsi di colpi di scena e di sviluppi imprevedibili tiene il lettore incollato alle pagine fino alla fine.
Weir appartiene a quella schiera di scrittori di fantascienza che mettono in scena avventure ad alto tasso di verosimiglianza, sempre molto credibili da un punto di vista scientifico.
Certamente le pagine più belle sono quelle nelle quali il protagonista cerca un contatto e una comunicazione con l’alieno, nonostante le differenze apparentemente insormontabili. Quasi a dimostrare che non c’è differenza, per quanto profonda, che non possa essere superata. Un bell’insegnamento: non c’è differenza che non possa essere superata, e la collaborazione è molto più efficace della competizione o del conflitto.
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