venerdì 1 novembre 2024

Philip Dick LA PENULTIMA VERITA’ 1964

 


Philip Dick LA PENULTIMA VERITA’ 1964

 

“La penultima verità” (The Penultimate Truth) di Philip K. Dick è un romanzo di fantascienza distopica pubblicato nel 1964.

 

La storia si svolge in un futuro apocalittico in cui la Terra è stata devastata da una guerra nucleare. Gli abitanti sopravvissuti vivono nei cosiddetti “formicai”, enormi villaggi sotterranei costruiti per proteggersi dalle radiazioni. Qui producono androidi chiamati “Plumbei” per combattere la guerra contro il Bloc-Pop, l’Unione Popolare (URSS e Asia), anche se in realtà la guerra è già terminata da tempo e i capi delle due parti si sono accordati per spartirsi la superficie. La classe dirigente delle Dem-Occ, composta dagli uomini-Yance, pochissimi privilegiati, vive sulla superficie trasformata in un giardino, e usa i Plumbei come servitori fedeli. Il presidente-fantoccio Talbot Yance, un simulacro meccanico, continua a far credere agli abitanti dei formicai che la guerra è ancora in corso tramite false immagini di battaglia trasmesse dalla televisione. Tuttavia alcuni uomini dei formicai riescono  a tornare in superficie. Quando il dittatore Stanton Brose sospetta che il costruttore di condomini Louis Runcible sia responsabile della fuga di notizie, elabora un piano per incastrarlo. Ma le cose prendono una piega inaspettata, e il poliziotto privato Webster Foote si trova cfantascienza, distopiaoinvolto in una serie di omicidi. 

 

"La penultima verità" è, come tipico di  Philip K. Dick, un romanzo distopico sovraccarico di storie. Le linee narrative si intrecciano e spesso si fatica a comprendere quale sia la linea principale:  certo egli dipinge un futuro cupo dove l'umanità, costretta a vivere in questi profondi "formicai" sotterranei è controllata da un regime oppressivo che sfrutta e manipola la popolazione.

La verità è stata distorta e manipolata. Il regime diffonde la propaganda di una guerra in superficie ancora in corso contro i nemici, usandola per giustificare il controllo ferreo e la produzione di armi. In realtà, la superficie è abitabile, ma questa informazione è gelosamente custodita dai potenti.

Gli abitanti dei formicai vivono in condizioni di miseria, lavorando instancabilmente per la macchina da guerra. La loro esistenza grama è resa ancora più opprimente dalla costante sorveglianza e dalla repressione di ogni dissenso.

In questo scenario disperato, alcuni individui iniziano a dubitare della propaganda ufficiale e a cercare la verità. Tra questi c'è Nicholas St. James, il capo di un formicaio che, spinto dalla ricerca di un organo vitale per salvare un amico, si ritrova catapultato in superficie.

Salito in superficie, Nicholas scopre un mondo rigoglioso e sorprendentemente diverso da quanto raccontato dalla propaganda. Questa rivelazione lo spinge a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Approfondendo le sue indagini, Nicholas entra in contatto con un gruppo di ribelli che combattono per smascherare le menzogne del regime e liberare l'umanità dall'oppressione. Nicholas si trova di fronte a una scelta cruciale: restare al sicuro nel formicaio ignorando le ingiustizie, o unirsi ai ribelli e lottare per un futuro migliore, rischiando la propria vita.

Il romanzo esplora i temi del controllo sociale e della manipolazione della verità da parte di un regime totalitario. La propaganda viene utilizzata come strumento per mantenere il potere e tenere la popolazione obbediente. La realtà percepita dai protagonisti è distorta dalla propaganda e dalle loro esperienze limitate. La ricerca della verità diventa un percorso di scoperta e di messa in discussione delle proprie convinzioni. Di fronte a un sistema oppressivo, gli individui si trovano a dover scegliere tra l'adattamento passivo o la lotta per il cambiamento. La scelta del protagonista rappresenta la speranza di un futuro libero dalla menzogna e dalla tirannia.

"La penultima verità" è un romanzo avvincente e ricco di spunti di riflessione che invita a interrogarsi sulla natura della verità, sulla manipolazione dei media e sul potere dell'individuo di resistere all'oppressione.

Oltre alla trama principale, il romanzo è ricco però di personaggi secondari ben delineati e di storie intrecciate che arricchiscono la narrazione e offrono diverse prospettive sulla realtà distopica descritta. Dick, con la sua maestria narrativa, crea un'atmosfera densa di suspense e di mistero, mantenendo il lettore incollato alle pagine fino all'imprevedibile epilogo.

 

Se dovessi riassumere con una formula un romanzo così magmatico lo definirei: un’epopea del vero e del falso.  E per questo mi pare di grandissima attualità.

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